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mercoledì 20 luglio 2011

Dacia Maraini

Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. I suoi genitori sono lo scrittore ed antropologo toscano Fosco Maraini e la Principessa e pittrice siciliana Topazia Alliata, appartenente all'antico casato degli Alliata di Salaparuta. La nonna materna si chiamava Sonia Ortúzar Ovalle ed era la figlia di un diplomatico cileno con la passione del canto lirico. La nonna paterna era la scrittrice Yoi Crosse (di origine metà polacca e metà inglese).
La famiglia di Dacia Maraini si trasferì in Giappone nel 1939 dapprima nel Hokkaido, a Sapporo e poi nel Kansai a Kyoto. L'8 settembre del 1943 si trovavano, Dacia Maraini e la sua famiglia, a Tokyo. Fosco Maraini e la moglie si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. L'intera famiglia venne quindi internata in un campo di concentramento, a Nagoya. Lì, patirono la fame, come ricorda la scrittrice in alcuni suoi scritti. Quando tornarono in Italia si trasferirono in Sicilia, nella Villa Valguarnera di Bagheria, dove abitavano i nonni materni e in seguito, tornarono a vivere a Fiesole.
Dacia Maraini è stata per tanto tempo la compagna dello scrittore Alberto Moravia col quale ha convissuto dal 1962 al 1983 e col quale ha viaggiato anche molto.
Il suo libro d'esordio è stato "La vacanza" del 1962. Da quel momento iniziò la sua carriera di scrittrice autrice di romanzi, opere teatrali, racconti, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi tradotti in venti paesi.
Nel 1985 vinse il Premio Fregene con il libro "Isolina" e poi nel 1990 vinse il Premio Campiello con il libro "La lunga vita di Marianna Ucria" (da cui è stato tratto il film "Marianna Ucria" di Roberto Faenza).
Nel 1993 pubblicò il libro "Bagheria" con cui vinse i Premi: Rapallo-Carige 1993; Scanno 1993; finalista allo Strega 1993; Joppolo 1994. In quest'opera Dacia Maraini ripercorre le tappe della sua infanzia in Sicilia, dal momento in cui approda a Palermo da Napoli al ritorno dal Giappone dove era stata in un campo di prigionia.
Al centro dei suoi libri ci sono sempre i grandi temi sociali, la vita delle donne ed i problemi dell'infanzia.
Alcuni suoi libri abbastanza recenti sono "Un clandestino a bordo" del 1996 e la raccolta di racconti "Buio" del 1999 con cui ha vinto il Premio Strega. Nel 2002 ha pubblicato "La nave per Kobe", libro in cui parla della sua esperienza infantile della prigionia in Giappone.
Nel 2004 pubblica il libro "Colomba". In quest'opera i temi importanti sono 3. Il primo tema è la letteratura. Il secondo tema è il mistero del corpo. Il terzo tema è quello della famiglia.
La Sig.ra Maraini ha anche espresso posizioni in favore dei diritti degli animali.
Il 18 novembre 2010 le è stata conferita la Laurea magistrale Honoris causa in "Progettista e dirigente dei servizi educativi e formativi" dall'Università di Foggia.


Una frase di Dacia Maraini che mi piace citare è: «Contro l’omologazione l’altrove va cercato in profondità. L’intimità di un paese è nei suoi romanzi, non nelle guide turistiche». E continua dicendo: «Si studia molto l’italiano (all'estero), e spesso i corsi sono l’unico sostentamento dei nostri Istituti di Cultura all’estero, che vengono chiusi, come quello di San Francisco perché ce n’è uno a Los Angeles e sono “vicini”. Monaco riceve 10mila euro all’anno, ma grazie ai corsi organizza incontri, proiezioni e mostre. È amata la cultura, l’arte italiana, e noi tagliamo fondi e Pompei crolla! In Vietnam, in Università, una ragazza mi ha detto: voi siete la più grande potenza culturale del mondo».Cosa significa essere italiani per Dacia Maraini? «Parlare una lingua, prima di tutto. Che è una struttura mentale. La ricerca dell’unità linguistica ha preceduto quella politica e geografica, e la tradizione letteraria la esprime».

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