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mercoledì 27 luglio 2011

Maria Montessori

Barnes & Noble Screen Protector Kit, Clear 56-H31001 (Google Affiliate Ad)
LIGHTS CAMERA INTERACTION LCI5 (Google Affiliate Ad)DIDAX DD-81586 Montessori Shap (Google Affiliate Ad) Maria Montessori nasce il 31 agosto 1870, a Chiaravalle (AN), da Alessandro e Renilde Stoppani e muore il 6 maggio 1952, nella città di Noordwijk in Olanda.
Maria Montessori è stata la prima donna medico in Italia. E' anche un volto molto familiare a tanti italiani che hanno conosciuto la LIRA. Infatti, era il volto stampato sulle banconote da mille lire.
Maria e la sua famiglia si traferirono a Roma quando Maria era ancora molto giovane. Maria manifesta fin da subito l’interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia. I suoi genitori avrebbero preferito diventasse maestra, invece lei decise d'iscriversi alla Facoltà di Medicina dell’Università “la Sapienza”. Dopo essersi laureata in medicina viene nominata assistente presso la clinica psichiatrica dell’Università, dove si dedica alla cura ed al recupero dei bambini con problemi psichici. Durante questo periodo lavorativo entra in contatto con gli ambienti scientifici di Francia ed Inghilterra e con gli esperimenti rieducativi tentati da Jean Marc Itard (1765-1835) sui bambini selvaggi e allevati da animali.
Ciò che attira maggiormente l'attenzione e l'interesse di Maria è la possibilità d’inserimento nella comunità dei bambini anormali e minorati mentali attraverso un percorso di educazione adeguato.
Nel 1898 diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma e al Congresso Pedagogico di Torino, presenta i suoi primi risultati sulle sue ricerche. In seguito decide di prendere una seconda laurea in Filosofia.
Nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia ed ha l’opportunità di occuparsi dell’organizzazione degli asili infantili.
Nel 1907, a San Lorenzo, apre la prima "Casa dei Bambini" in cui applica una nuova concezione di scuola dell’infanzia.
Nel 1909 pubblica "Il metodo della pedagogia scientifica" che venne tradotto in varie lingue ed accolto positivamente in tutto il mondo occidentale.
Quando Maria Montessori si recò negli States, il New York Tribune la presentò come “The most interesting woman of Europe” (la donna più interessante d’Europa).
Nel 1924 nasce la scuola magistrale Montessori e l’"Opera Nazionale Montessori" della quale Maria Montessori ne diviene Presidente onoraria.
Nel 1929 viene fondata anche l’Associazione Montessori Internazionale (A.M.I.). Quando il regime fascita cercò di mettere le mani sull'Associazione per farne uno strumento di propaganda politica e nazionalista iniziarono ad insorgere degli insanabili contrasti tra Maria Montessori ed il Partito Fascista che costrinsero Maria Montessori e suo figlio a lasciare l'Italia.
II regime nazista a Berlino ed a Vienna decise di bruciare i libri e le foto di Maria Montessori. Maria montessori rientro' in Italia nel 1947 e si dedicò alla ricostruzione dell’"Opera Nazionale Montessori". Col contributo di Maria Jervolino e Salvatore Valitutti, l’Opera Nazionale Montessori poté riprendere e sviluppare le proprie finalità valorizzando i principi pedagogici della fondatrice e diffonderne la conoscenza.
Il pensiero ed il metodo pedagogico della Montessori sono molto diversi dal pensiero e dal metodo della pedagogia a lei contemporanea.
L'idea che la Montessori ha del bambino è molto diversa da quella diffusa in quel momento da tante opere letterarie, da Pinocchio a Gianburrasca, che cento ne pensa e mille ne fa. Per lei il bambino è serio, disciplinato, obbediente con la passione per l’ordine. Maria montessori non sostiene che non ci siano i caratteri del bambino incontrollabile, ma ritiene che siano il risultato di un disconoscimento dell'infanzia, di un’incomprensione millenaria che produce bambini “deviati”.
Secondo Maria Montessori se un bambino è messo in un ambiente adatto, libero dai pregiudizi, si rivela un Bambino nuovo, o meglio rivela il vero bambino. Spariscono disordine, disobbedienza, svogliatezza, golosità, litigio, capricci, paura, curiosità, immaginazione creatrice, gioco e attaccamento a persone. L'elemento dominante del metodo Montessori è quello di mettere il bambino al centro e pensare il bambino come ad una persona capace a cui non serve che gli vengano insegnate le cose. E' un tipo di apprendimento esperenziale. L'adulto ha una funzione di supervisore ed è colui che mostra come finzionano gli oggetti ma che lascia libero il bambino esprimersi.
Montessori fa scaturire dal bambino stesso le scelte in positivo e in negativo fatte nelle sue scuole.
Secondo maria Montessori il bambino sceglie:
1) RIPETIZIONE DELL’ESERCIZIO: Se agli adulti la ripetizione dell'esercizio pare noiosa ed inutile per il bambino non lo è, perché è il modo in cui il bambino impara. Il bambino, infatti, compie una certa azione fino a quando essa non gli riesce alla perfezione.
2) LIBERA SCELTA: Il bambino deve poter scegliere il materiale che desidera e deve poterlo tenere per tutto il tempo che desidera. La scelta deve essere fatta tra il materiale messo a disposizione dalla scuola che volutamente non è molto.
3) CONTROLLO DELL’ERRORE: Il materiale a disposizione è strutturato in modo tale che l’errore si evidenzia da sé. La maestra sarà quindi liberata dall’ingrato compito di rilevare l’errore che nella scuola tradizionale costituisce il suo lavoro prevalente.
4) ANALISI DEL MOVIMENTO: Ogni movimento deve essere perfetto. Per fare questo è necessario che movimenti più complessi siano scomposti in movimenti piu' semplici in maniera che possano essere appresi in modo perfetto.
5) ESERCIZIO DEL SILENZIO: Nell'esercizio del silenzio si invitano i bambini ad evitare fi fare qualsiasi tipo di suono. Lentamente si raggiunge uno stadio di silenzio assoluto che da' l'opportunità di sentire tutto un insieme di suoni che generalmente passano innosservati. Esso è quindi una attività e non una mancanza di attività, una conquista suggestiva del bambino frutto di un notevole sforzo.
7) BUONE MANIERE: Ogni bambino deve rispettare l’altro e deve aspettare il suo turno, per ogni attività.
8) ORDINE DELL’AMBIENTE: L'ambiente deve essere tenuto sempre in ordine. Secondo Maria Montessori l'ordine esterno è una rappresentazione dell'ordine interno.
9) PULIZIA DELLA PERSONA: Deve essere perseguita in modo scrupoloso.
10) SCRITTURA E LETTURA: Il bambino impara a scrivere ricopiando e riconoscendo le lettere dell'alfabeto. Il ricopiare è considerato da Maria Montessori un esercizio sensoriale e solo dopo il bambino impara il meccanismo della scrittura. Inizialmente il bambino scrive anche parole di cui non conosce il significato. In un secondo momento si rende conto del significato delle parole come di una scoperta successiva e diversa dal meccanismo della scrittura. Solo da quel momento il bambino inizierà a leggere libri e tutto quello che gli capiterà davanti agli occhi.
Nel metodo di Maria Montessori vengono aboliti:
1) ESAMI E PROGRAMMI: Il bambino si costruisce da solo il proprio programma e il materiale gli permette di autovalutarsi.
2) LEZIONI COLLETTIVE E MAESTRE INSEGNANTI: Generalmente la maestra si rivolge al singolo alunno, solo occasionalmente si rivolge alla classe. La maestra spiega agli alunni l'uso del materiale che hanno a disposizione.
3) GIOCATTOLI: Vengono considerati diseducativi. Secondo Maria Montessori vengono richiesti dai bambini solo per mancanza di materiale adatto ma se questo è presente vengono tralasciati.

Maria Montessori diceva che nelle “Case del Bambino” non si vedeva il metodo all’opera ma solo il bambino come egli era realmente e non come la società lo costringeva ad essere.
Secondo Maria Montessori la scuola si compone di tre punti essenziali:
a) Ambiente adatto: (tutti i sippellettili della classe devono essere adatti ai bambini ed anche il ritmo di "lavoro" deve essere quello dei bambini e non quello degli insegnanti). Il ritmo dell’adulto è quello che domina nelle scuole tradizionali, un ritmo efficientista molto lontano da quello del bambino e pertanto per lui alienante;
b) Maestro umile: Inteso non come colui che insegna al bambino la sua verità, ma come colui che dirige (la maestra viene chiamata direttrice) le attività del bambino, quelle attività che permettono al bambino di sviluppare il suo spirito e di liberare le sue immense energie.
L’umiltà del maestro è da intendere nel senso che non deve sostituirsi alla natura ma solo rimuovere gli ostacoli che impediscano il suo pieno e completo dispiegarsi;
c) Materiale scientifico: Il materiale consiste in un insieme di oggetti che hanno lo scopo di educare i sensi. Il termine scientifico e' utilizzato per indicare u a scelta "scentifica" effettuata dai bambini stessi e che Maria Montessori si è semplicemente adoperata alla realizzazione tecnica.
Maria Montessori rappresentò il femminismo italiano agli albori del XX secolo. Partecipò alle lotte per l’emancipazione femminile. Famoso è rimasto il suo intervento al Congresso femminile di Berlino nel 1896. Nelle sue conferenze si schierava a favore di un’educazione sessuale per le donne.

Le frasi celebri di Maria Montessori:
“La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio”.
“Ecco un principio essenziale: insegnare i dettagli significa portare confusione. Stabilire le relazioni tra le cose, significa portare conoscenza”.
“Se c’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal mondo del bambino, perché in lui si costruisce l’uomo”.

mercoledì 20 luglio 2011

Dacia Maraini

Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. I suoi genitori sono lo scrittore ed antropologo toscano Fosco Maraini e la Principessa e pittrice siciliana Topazia Alliata, appartenente all'antico casato degli Alliata di Salaparuta. La nonna materna si chiamava Sonia Ortúzar Ovalle ed era la figlia di un diplomatico cileno con la passione del canto lirico. La nonna paterna era la scrittrice Yoi Crosse (di origine metà polacca e metà inglese).
La famiglia di Dacia Maraini si trasferì in Giappone nel 1939 dapprima nel Hokkaido, a Sapporo e poi nel Kansai a Kyoto. L'8 settembre del 1943 si trovavano, Dacia Maraini e la sua famiglia, a Tokyo. Fosco Maraini e la moglie si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. L'intera famiglia venne quindi internata in un campo di concentramento, a Nagoya. Lì, patirono la fame, come ricorda la scrittrice in alcuni suoi scritti. Quando tornarono in Italia si trasferirono in Sicilia, nella Villa Valguarnera di Bagheria, dove abitavano i nonni materni e in seguito, tornarono a vivere a Fiesole.
Dacia Maraini è stata per tanto tempo la compagna dello scrittore Alberto Moravia col quale ha convissuto dal 1962 al 1983 e col quale ha viaggiato anche molto.
Il suo libro d'esordio è stato "La vacanza" del 1962. Da quel momento iniziò la sua carriera di scrittrice autrice di romanzi, opere teatrali, racconti, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi tradotti in venti paesi.
Nel 1985 vinse il Premio Fregene con il libro "Isolina" e poi nel 1990 vinse il Premio Campiello con il libro "La lunga vita di Marianna Ucria" (da cui è stato tratto il film "Marianna Ucria" di Roberto Faenza).
Nel 1993 pubblicò il libro "Bagheria" con cui vinse i Premi: Rapallo-Carige 1993; Scanno 1993; finalista allo Strega 1993; Joppolo 1994. In quest'opera Dacia Maraini ripercorre le tappe della sua infanzia in Sicilia, dal momento in cui approda a Palermo da Napoli al ritorno dal Giappone dove era stata in un campo di prigionia.
Al centro dei suoi libri ci sono sempre i grandi temi sociali, la vita delle donne ed i problemi dell'infanzia.
Alcuni suoi libri abbastanza recenti sono "Un clandestino a bordo" del 1996 e la raccolta di racconti "Buio" del 1999 con cui ha vinto il Premio Strega. Nel 2002 ha pubblicato "La nave per Kobe", libro in cui parla della sua esperienza infantile della prigionia in Giappone.
Nel 2004 pubblica il libro "Colomba". In quest'opera i temi importanti sono 3. Il primo tema è la letteratura. Il secondo tema è il mistero del corpo. Il terzo tema è quello della famiglia.
La Sig.ra Maraini ha anche espresso posizioni in favore dei diritti degli animali.
Il 18 novembre 2010 le è stata conferita la Laurea magistrale Honoris causa in "Progettista e dirigente dei servizi educativi e formativi" dall'Università di Foggia.


Una frase di Dacia Maraini che mi piace citare è: «Contro l’omologazione l’altrove va cercato in profondità. L’intimità di un paese è nei suoi romanzi, non nelle guide turistiche». E continua dicendo: «Si studia molto l’italiano (all'estero), e spesso i corsi sono l’unico sostentamento dei nostri Istituti di Cultura all’estero, che vengono chiusi, come quello di San Francisco perché ce n’è uno a Los Angeles e sono “vicini”. Monaco riceve 10mila euro all’anno, ma grazie ai corsi organizza incontri, proiezioni e mostre. È amata la cultura, l’arte italiana, e noi tagliamo fondi e Pompei crolla! In Vietnam, in Università, una ragazza mi ha detto: voi siete la più grande potenza culturale del mondo».Cosa significa essere italiani per Dacia Maraini? «Parlare una lingua, prima di tutto. Che è una struttura mentale. La ricerca dell’unità linguistica ha preceduto quella politica e geografica, e la tradizione letteraria la esprime».

venerdì 15 luglio 2011

Harriet Tubman






Harriet Tubman ha aiutato più schiavi a fuggire di qualunque altra persona nella storia Americana. Harriet nacque circa nel 1820(nella Piantagione dei Brodas, nella Dorchester County, Maryland), la madre le diede il nome Araminta. Era figlia di una coppia di schiavi,la madre si chiamava Harriet Green ed il padre si chiamava Benjamin Ross. Entrambi i genitori erano africani provenienti dall'africa occidentale (secondo H. Tubman) portati negli USA in catene. Come la maggior parte degli schiavi era analfabeta e rimase tale per tutta la sua lunga vita. La prima volta che tentò di fuggire Harriet aveva 7 anni ma non avendo dove andare tornò indietro e il suo padrone la picchio selvaggiamente e la rimandò a lavorare nei campi. Dopo 20 anni riuscì a fuggire nuovamente diretta a Nord. Da quel momento divenne un "conducente" della "Underground Railroad". La "Underground Railroad" era una rete informale di persone che aiutavano gli schiavi fuggitivi (di colore) a scappare al Nord. Tra il 1850 ed il 1860 aiuto' piu' di 300 persone a fuggire verso la libertà. Tra questi c'erano anche i suoi genitori.
Durante la Guerra Civile si trasferì a Charleston in South Carolina, per assistere, come infermiera i soldati.
Dopo la guerra continuò ad aiutare le persone che avevano bisogno offrendo cibo e riparo ai senza tetto. Nei suoi ultimi anni contribuì a costruire una casa per gli anziani ed i poveri (di colore) nella sua città adottiva di Auburn, New York.
Harriet era motivata da un forte desiderio di giustizia.
Era conosciuta col nome di "Mose'" ("the Moses of her people").